1. |
Sotto la mia pelle
03:19
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Il cannibalismo folle del capitale,
sotto la mia pelle.
Il miraggio della maturità
la corruzione della società
l’abominio della quotidianità
sotto la mia pelle.
Contagia la mia carne
infetta il mio essere.
È il capitalismo che mi corrode da dentro
È il capitalismo il mio cancro
È il capitalismo che si è infilato sotto la mia pelle.
Sotto la mia pelle
il cannibalismo folle del capitale.
Il miraggio della maturità
la corruzione della società
l’abominio della quotidianità
sotto la mia pelle.
Il cannibalismo folle del capitale
È il capitalismo che mi corrode da dentro
È il capitalismo il mio cancro
È il capitalismo che si è infilato sotto la mia pelle.
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2. |
Loia of death
01:58
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Loia
Noi siamo qui pronti a farvi sputare sangue e denti
rabbia e odio per attitudine
nessuna mentalità
Loia of death the System.
Siamo il contagio, la malattia, le vittime del tempo parassita.
Gli appestati, i divoratori della vita.
Loia of death the System.
Loia.
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3. |
Nessun problema
01:48
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Fare pace con il cervello, se è il cervello che non dà pace.
Groppo alla gola
sono calci nel torace.
È la mia testa che mi tronca il fiato.
Ho mille problemi, ma in realtà...
Non ho nessun problema
ho mille problemi
eppure non riesco a respirare.
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4. |
Crepuscolo
01:24
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Sognami perché verrò da te, stanotte
tra le ombre tracceremo i tuoi pensieri
confessioni sulla carta e sulla carne
giocheremo a modo mio.
Con un dito puntato verso l’ignoto, senza verità o risposte
tra la notte e l’alba, nel sonno più profondo.
Danzando tra i tuoi incubi più vividi.
E non mi credere, sarò mercante e tu sarai la merce
comprata e venduta al prezzo delle tue azioni ormai peccati.
E non mi credere, sarò mercante e tu sarai la merce.
Sognami, sognami, sognami.
Giocheremo a modo mio.
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5. |
Caccia all'ombra
02:49
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Si accendono le luci, si sentono le voci
sussurri veloci, frasi fugaci, un silenzio bisbigliato.
Tra noi in quelle mura, costretti in attesa
mentre la vita scorre veloce.
È Caccia
Si annusa la paura, costretti tra queste mura
la vita scorre veloce, brucia possibilità.
Respirando polvere, tra fallimenti e desideri insoddisfatti.
È Caccia
Caccia all’ombra, allo scuro, al ratto, al pensiero, allo straniero.
E per i vicoli diventa processione,
inno al razzismo, all’ignoranza, torcia e forcone.
È Caccia
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6. |
Naufraghi
03:10
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E tutto mi scorre davanti, come se stessi per addormentarmi
è un incubo ad occhi aperti, affondare tra le onde.
Sopravvissuti al naufragio, su scialuppe di fortuna
sfiniti dal sole e dalle onde, attaccati al legno ed alla vita.
Nessuna meta, nessuna direzione.
Naufraghi, una bussola di rancori
naufraghi, dritto verso gli scogli.
E tutto mi scorre davanti, come se stessi per addormentarmi
è un incubo ad occhi aperti, affondare tra le onde.
Sopravvissuti al naufragio, su scialuppe di fortuna,
sfiniti dal sole e dalle onde, attaccati al legno ed alla vita.
Nessuna meta, nessuna direzione.
Naufraghi, una bussola di rancori
naufraghi, dritto verso gli scogli.
La tempesta ed il volo in acqua,
un braccio di ferro con la corrente
annaspando per respirare.
E poi solo lo sbatter delle onde
che diventa un’ossessione.
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7. |
Famiglia
03:10
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Quando le tue radici si spaccano
tutto intorno crolla e grida
la famiglia taglia e sei travolto dalla vita.
Non c’è più il sonno è l’angoscia che ti bracca
quando ti risvegli con un urlo nella bocca.
Non c’è più niente che tenga questo dolore, lame ti fanno a pezzi
è un male viscerale.
È una famiglia piegata dalla vita
non c’è più fiducia nella faccia sconosciuta.
Non c’è più niente che tenga questo dolore, lame ti fanno a pezzi
è un male viscerale.
Ovunque vado è la morte che mi segue
sacerdote di me stesso, senza dio, ne padrone.
Dentro di me ho un vuoto che mi ingoia
ed ogni notte urla il mio nome senza storia.
Non c’è il più il sonno, è l’angoscia che ti bracca
quando ti risvegli con un urlo nella bocca.
Non c’è più niente che tenga questo dolore, lame ti fanno a pezzi
è un male viscerale.
È una famiglia piegata dalla vita.
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8. |
Nella mia testa
02:39
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E tutto ad un tratto qualcosa è cambiato
nella mia testa ci sono solo ombre
il corpo è concreto presente, ma niente di più.
Mi desto solo nascosto tra le ombre
mi stringo al petto con ciò che mi resta
nemmen mia madre adesso mi guarda più.
Lo so che è tutto nella mia testa.
Lo so, lo so, lo so.
E tutto ad un tratto qualcosa è cambiato
nella mia testa ci sono solo ombre
il corpo è concreto presente, ma niente di più.
Mi desto solo nascosto tra le ombre
mi stringo al petto con ciò che mi resta
nemmen mia madre adesso mi guarda più.
Lo so che è tutto nella mia testa,
Ma non riesco più ad uscir da quaggiù.
E tutto ad un tratto qualcosa è cambiato
nella mia testa ci sono solo ombre,
il corpo è concreto presente, ma niente di più.
Mi desto solo nascosto tra le ombre
mi stringo al petto con quel che mi resta
lo so che è tutto nella mia testa.
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9. |
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Chiamano.
Pieno di voci nella tua testa
i ricordi irrisolti che ti inseguono.
Sei rimasto solo con te stesso
tra le piaghe dei sogni.
La solitudine degli anni
i segni della vita nei tuoi occhi
il dolore nell’incrocio dei nostri sguardi.
In questa terra che ribolle di ricordi
i chiodi della tradizione sulla carne.
Una croce sulla schiena soffoca chi è rimasto.
La famiglia, una piaga sulla pelle
un dolore che rimane.
Pieno di voci nella tua testa
i ricordi irrisolti che ti inseguono.
Sei rimasto solo con te stesso
tra le piaghe dei sogni.
La solitudine degli anni
i segni della vita nei tuoi occhi
il dolore nell’incrocio dei nostri sguardi.
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10. |
Voci
01:40
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I discorsi e quelle voci, la speranza di guarire.
Non distinguo più, mi sussurrano parole
è difficile capire ciò che è reale.
Cessare di soffrire.
Il sudore mi accompagna nell’incendio della mia testa
una casa in fiamme tra le grida.
È la speranza a tirarsi avanti
pensare di poter guarire.
Ma dove mi portano queste voci
da dove vengono queste grida
e i miei demoni ballano davanti alle mie palpebre.
Non distinguo più, mi sussurrano parole
è difficile capire ciò che è reale.
Cessare di soffrire.
Il sudore mi accompagna nell’incendio della mia testa
una casa in fiamme tra le grida.
È la speranza a tirarsi avanti
pensare di poter guarire.
Ma dove mi portano queste voci
da dove vengono queste grida
e i miei demoni ballano davanti alle mie palpebre.
Non distinguo più, mi sussurrano parole
non riesco più a capire ciò che è reale.
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11. |
Catrame II
02:55
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L’occhio giudica più veloce della testa
nel suo vomito d’odio, trascina tutta l’ignoranza.
Anime perse al collasso, lottano per le strade
anime perse al collasso, lottano per un parcheggio
anime perse al collasso, lottano per un osso
anime perse al collasso.
Capiterà anche ad alcuni di voi, di perdere tutto
capiterà anche alcuni di voi, di ritrovarsi per la strada
capiterà anche alcuni di voi, di conoscere l’odore del catrame
capiterà anche ad alcuni di voi, di conoscere i calci della fame.
L’occhio giudica più veloce della testa
nel suo vomito d’odio.
Anime perse al collasso, lottano per le strade
anime perse al collasso, lottano per un parcheggio
anime perse al collasso, lottano per un osso.
Capiterà anche ad alcuni di voi, di perdere tutto
capiterà anche alcuni di voi, di ritrovarsi per la strada
capiterà anche alcuni di voi, di conoscere l’odore del catrame
capiterà anche ad alcuni di voi, di conoscere i calci della fame.
La miseria della vostra povertà.
Ed allora forse, con altri occhi
capirete chi è il vero padrone.
La miseria della vostra povertà.
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12. |
Apnea
02:01
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La mia tranquillità, giace infondo al mare
si conta nei secondi di apnea, in tutto ciò che mi separa dal tornare a respirare.
Un senso di oppressione mi strozza,
vorrei infilarmi un pugno in bocca, rivoltarmi la gola.
La sofferenza affonda nella carne
si risolve in conati strozzati.
Un contorno elettrico
una tensione che grida.
La mia tranquillità, giace infondo al mare,
si conta nei secondi di apnea, in tutto ciò che mi separa dal tornare a respirare.
Un senso di oppressione mi strozza,
vorrei infilarmi un pugno in bocca, rivoltarmi la gola.
La sofferenza affonda nella carne
si risolve in conati strozzati.
Un contorno elettrico.
Un silenzio carico, su cui pesano assenze e saluti prematuri.
A dividerci, una vita di fatiche mal ricompensate.
Ci stringe la solitudine in cui ci siamo lasciati affondare
L’impotenza è l’unica cosa che rimane.
La mia tranquillità, giace infondo al mare,
si conta nei secondi di apnea, in tutto ciò che mi separa dal tornare a respirare.
Un senso di oppressione mi strozza,
vorrei infilarmi un pugno in bocca, rivoltarmi la gola.
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13. |
Streghe
02:53
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Per essere me stesso, ho venduto la mia anima al buio.
Reietto dell’abisso.
Reietto.
Le sagome, si fanno più scure
nella mia ora delle streghe.
Danzano attorno a me
attorno ai miei brividi
danzano attorno ai miei brividi.
Per essere me stesso ho venduto la mia anima al buio.
Reietto dell’abisso.
Le sagome si fanno più scure
nella mia ora delle streghe.
Per essere me stesso.
Reietto.
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LOIA Florence, Italy
Andrea: urla
Luca: corde
Niccolò: bacchette
Stefano: corde
LOIA is the
dirt that we all hold upon us, the one we'll never wash away, around our neck, behind our ears, the dirt from which we'll never get rid of. The one we are forced to live with as capitalism and time. We're consumed, corroded and devoured.
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