1. |
VUOTO
01:39
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Come si riempie un vuoto?
come si misura tutto questo? ed alla fine?
alla fine, rimango sempre io
alla fine, rimango solo io
qui con me stesso, tra i chiodi nella testa
scavo memorie senza sosta.
Riepilogo fallimenti e depressioni, la lista della spesa delle mie incomprensioni.
Sono io contro me stesso e ogni minuto cerco problemi che non ho
Per combattere ogni giorno, mostri che non so
per viver la mia vita senza alcuna meta né domani.
Sotto la stella della mia frustrazione
sotto la stele della mia depressione.
Come si riempie un vuoto?
Come si misura tutto questo?
Ed alla fine rimango sempre io
qui con me stesso, tra i chiodi nella testa
scavo memorie senza sosta.
Riepilogo fallimenti e depressioni, la lista della spesa delle mie incomprensioni.
Sono io contro me stesso
E ogni minuto cerco problemi che non ho
per combattere ogni giorno, mostri che non so.
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2. |
L'ALBA DELLA PREDA
02:03
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L’alba della preda, in un momento in cui tutto il mondo è tuo nemico
aggrappandosi con le unghie e con i denti al disagio.
Ancorati alla vita, rimandati al proprio destino.
Affidati alle onde, come gli antichi.
Per il mare che avvolge e mangia, sul fondo i corpi.
Sul fondo i corpi, nessuno parla, dormono in una bara d’acqua.
Il loro volto porta condanna, lo si accusa, colpevole
lo si ripete per sentirlo più forte, per convincersi e convincere.
Ormai le mani son lavate e se anche l’acqua si tingerà di sangue
il mare ne raccoglierà i resti.
Cullati in un sepolcro d’alghe, affidati alle onde
per il mare che avvolge e mangia, sul fondo i corpi
nessuno parla, dormono in un sepolcro d’alghe.
Sul fondo i corpi, nessuno parla, come se fossero già cenere.
Nessuno parla,
dormono in una bara d’acqua.
Nessuno parla,
cullati in un sepolcro d’alghe.
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3. |
INVASORI
02:59
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Invasori della pace, invasori della patria
invasori della proprietà privata, illegali!
Mentre viviamo in alveari, senza avere il senso di comunità
tra le mani stringiamo solo solitudine, convinti che questa sia la normalità
è una dimensione distopica.
Alla fine, i nostri valori son tutti sbagliati e il modello di famiglia chiusa non è altro che una bugia.
La socialità non ha pareti né cardini, non è sottomessa a classi o valori economici
e punto il dito verso questa nuova moltitudine che nuota e si nutre nell’acqua alta degli scarti altrui.
Siamo tutti invasori di una terra depredata
siamo tutti figli di una madre divorata
La diaspora della nostra civiltà, illegali
Mentre viviamo in alveari, senza avere il senso di comunità
tra le mani stringiamo solo solitudine, convinti che questa sia la normalità
è una dimensione distopica, perché alla fine i nostri valori son tutti sbagliati
e il modello di famiglia chiusa non è altro che una bugia.
La socialità non ha pareti né cardini.
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4. |
ΤΑΞΙΔΙ
01:46
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Il Viaggio intrapreso per necessità
La memoria se ne va tra le luci che si soffocano mentre la vita ti massacra
è una lurida promessa
ti sbatte sugli scogli, relitto sulla spiaggia.
Gli anni si abbattono su di te come fulmini su un albero, su di te.
Mentre l’orizzonte prende fuoco si cancellano tutte le risposte.
La memoria se ne va, filtra come acqua tra le mani, se ne va.
Filtra come acqua tra le mani, la memoria se ne va
Tra le luci che si soffocano
È una lurida promessa
Ti sbatte sugli scogli
Relitto sulla spiaggia
È una lurida promessa
Gli anni si abbattono su di te come fulmini su un albero
gli anni si abbattono su di te.
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5. |
HOLIDAY IN CAMPLOIA
03:16
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Vieni in vacanza, vieni in vacanza con noi.
Holiday in Camploia.
Vieni in vacanza con noi.
Sotto un mostro di cemento, avvolto tra nastri di catrame, la sua baracca di lamiera
tra mille occhi che passano, il rombo dei motori e il fragore delle gomme sull’asfalto
nascosto, invisibile ai più.
Holiday in Camploia
Vieni in vacanza con noi.
Vieni a visitare il terzo mondo sotto casa tua.
Vieni in vacanza con noi.
Sotto un mostro di cemento, avvolto tra nastri di catrame, la sua baracca di lamiera
tra mille occhi che passano, il rombo dei motori e il fragore delle gomme sull’asfalto
nascosto, invisibile ai più.
La sua casa quattro assi, in una giungla di cemento, tra il disgusto e il disprezzo dei normali
Vieni in vacanza
vieni in vacanza con noi
vieni a visitare il terzo mondo sotto casa tua.
Holiday in Camploia
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6. |
NINNA NANNA
03:12
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Ninna nanna, nanna ninna, pija sonno
che se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno, fra le spade e li fucili de li popoli civili.
Guerra è quando la pace non crea profitto.
Ninna nanna tu non senti li sospiri e li lamenti della gente che se scanna per un matto che comanda, che se scanna e che s’ammazza a vantaggio della razza o a vantaggio di una fede per un dio che non si vede
ma che serve da riparo al sovrano macellaro, che quel covo d’assassini che ci insanguina la terra, sa benone che la guerra è un gran giro di quattrini che prepara le risorse per i ladri delle borse.
Fa la ninna cocco bello finché dura sto macello, fa la ninna che domani rivedremo li sovrani che si scambiano la stima, buoni amici come prima.
Son cugini e fra parenti non si fanno complimenti, torneranno più cordiali i rapporti personali, e riuniti fra di loro, senza l’ombra di un rimorso ci faranno un bel discorso sulla pace e sul lavoro per quel popolo coglione risparmiato dal cannone.
Ninna nanna tu non senti li sospiri e li lamenti della gente che se scanna per un matto che comanda, che se scanna e che s’ammazza a vantaggio della razza o a vantaggio di una fede per un dio che non si vede
ma che serve da riparo al sovrano macellaro, che quel covo d’assassini che ci insanguina la terra, sa benone che la guerra è un gran giro di quattrini che prepara le risorse per i ladri delle borse.
Fa la ninna cocco bello finché dura sto macello
fa la ninna che domani rivedremo li sovrani
che si scambiano la stima, buoni amici come prima.
E riuniti fra di loro, senza l’ombra di un rimorso ci faranno un bel discorso sulla pace e sul lavoro per quel popolo coglione risparmiato dal cannone.
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7. |
FINIRÀ MAI?
02:01
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Finirà mai?
È la pandemia che si insinua nella tua testa, la tua depressione non aspetta.
Una condizione di insicurezza costante, perennemente in bilico
schiacciati dalla paura, la sfera del tuo intorno, i macigni della responsabilità
e mentre tutto questo ti affligge, il tuo futuro si sgretola
mentre vedi assottigliarsi la busta paga e svanire lo stipendio.
La tua depressione non aspetta.
È la realtà che ti prende a calci, mentre la pandemia si insinua nella tua testa.
La tua depressione non aspetta.
Una condizione di insicurezza costante perennemente in bilico
schiacciati dalla paura, la sfera del tuo intorno, i macigni della responsabilità, e mentre tutto questo ti affligge, il tuo futuro si sgretola, mentre vedi assottigliarsi la busta paga e svanire lo stipendio.
La tua depressione non aspetta.
È la realtà che ti prende a calci, mentre la pandemia si insinua nella tua testa.
Aggrappati ai tuoi bisogni, alle tue angosce, a ciò che ti mantiene vivo.
La tua depressione non aspetta.
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LOIA Florence, Italy
Andrea: urla
Luca: corde
Niccolò: bacchette
Stefano: corde
LOIA is the
dirt that we all hold upon us, the one we'll never wash away, around our neck, behind our ears, the dirt from which we'll never get rid of. The one we are forced to live with as capitalism and time. We're consumed, corroded and devoured.
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